210 research outputs found

    English Bards and Unknown Reviewers: a Stylometric Analysis of Thomas Moore and the Christabel Review

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    Fraught relations between authors and critics are a commonplace of literary history. The particular case that we discuss in this article, a negative review of Samuel Taylor Coleridge's Christabel (1816), has an additional point of interest beyond the usual mixture of amusement and resentment that surrounds a critical rebuke: the authorship of the review remains, to this day, uncertain. The purpose of this article is to investigate the possible candidacy of Thomas Moore as the author of the provocative review. It seeks to solve a puzzle of almost two hundred years, and in the process clear a valuable scholarly path in Irish Studies, Romanticism, and in our understanding of Moore's role in a prominent literary controversy of the age

    Una reflexión sobre las sanciones civiles

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    El ensayo examina la noción de sanciones civiles desde la perspectiva del Derecho comparado.  Tras examinar la cláusula penal, se centra en los daños punitivos.  En la valoración de la figura ocupan un lugar central los fines que se persiguen. Sobre todo, adquiere importancia la función social. Es necesario determinar los casos, las garantías que deben aplicarse y los criterios de cuantificación

    note sulla riforma del libro iii del codice civile francese multo rumore per nulla note on the reform of book iii of the french civil code so much noise for nothing

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    Questo articolo tratta della riforma del libro III del codice civile francese. La riforma del Libro III del code civil, pur ampiamente e per lungo tempo discussa, non è e non voleva neppure essere rivoluzionaria. Va inquadrata nel contesto del dibattito europeo sulla unificazione del diritto dei contratti, che ne fornisce anche una chiave di interpretazione. Ai valori della borghesia si è ormai sostituita la protezione del soggetto debole, il cittadino diviene consumatore, l'autonomia dei privati è sfumata dalla solidarietà, il codice quale espressione di un ordinamento statale deve confrontarsi con le sfide della globalizzazione e il ruolo anche politico delle imprese multinazionali, che modificano il ruolo stesso dello Stato. L'Europa impone attraverso regolamenti e direttive il suo diritto privato spesso con disinvolta ignoranza delle tradizioni dei paesi cui sono rivolti, fortemente burocratizzati, mentre si discute del suo "deficit democratico". Forse non si poteva fare più che semplificare e modernizzare. Sicuramente si assiste al passaggio da un "mito" come era il code Napoléon ad una riforma non diversa dalle altre: manca l'anima che aveva vivificato il codice ottocentesco e una visione dello Stato e della società che si ha di fronte per consolidare uno strumento che guarda al futuro. Non è facile, dunque, prevedere se le nuove regole avranno la forza di reggere ai mutamenti che già si delineano oppure saranno regole provvisorie di durata limitata come è la moda di questi tempi, in attesa di un orizzonte che non si vede, meglio che oggi non siamo capaci di scorgere
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